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La comunicazione pubblica passa per Whatsapp?

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La comunicazione pubblica si aggiorna, si evolve e rinnova i suoi strumenti. Niente più comunicati paludati e dal burocratese a tratti incomprensibile. Il presidente della Regione Campania ha sperimentato una nuova forma di comunicazione, via Whatsapp. Vediamo di che cosa si tratta.

Nell’epoca della democrazia partecipativa e della comunicazione orizzontale appaiono desueti gli antichi monologhi televisivi delle figure istituzionali. Per questo il presidente della Regione Campania ha pensato di sfruttare il famoso sistema di messaggistica istantanea per scopi istituzionali. Egli, attraverso una chat attivata su Whatsapp, ha comunicato ai giornalisti e agli altri operatori dei media i suo impegni in programma. L’iniziativa, ben presto, si è trasformata in una sorta di retrobottega in cui c’è sempre qualcuno da aggiungere all’elenco degli iscritti al gruppo e dove i comunicati istituzionali, essendo pur sempre scritti in un italiano burocratese, finiscono per sfiorare il banale a discapito della professionalità.

Il fatto
In occasione dell’incontro il Presidente e il ministro della Salute diversi operatori dei media hanno lamentato l’inefficienza delle comunicazioni via Whatsapp. L’innovazione non ha avuto gli effetti sperati, anzi. Il comunicato della Regione Campania è arrivato in ritardo e il suo contenuto è stato giudicato “troppo generico” dai tanti professionisti dell’informazione presenti in chat. A ciò vanno aggiunte anche altre critiche che sono piovute sul tentativo di comunicazione pubblica 2.0.

Perché no?

Il nodo principale consiste nel fatto che Whatsapp consente un “giro” limitato di contatti che possono conoscere, in anticipo, i comunicati e le novità dell’amministratore o del politico. Questo significa che tutti coloro che non sono connessi alla chat vengono a conoscenza delle informazioni con un ritardo non da poco, nell’epoca dei social. Il burocratese, inoltre, non aiuta i tanti operatori della comunicazione che non conoscono questo linguaggio specialistico. Insomma, l’utilizzo di Whatsapp per fini istituzionali rischia di avere un effetto boomerang.


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