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Social network e morale

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Usi troppo i social network? Potresti diventare “moralmente superficiale” e vedere “appiattite” le tue capacità cognitive.

Anatema dei tempi moderni? Non proprio secondo alcuni studi scientifici in base ai quali la struttura del pensiero umano, a lungo andare, sarà modificata da Facebook e da altri strumenti di comunicazione.

Già alcune ricerche, riportate anche dal quotidiano britannico The Independent, hanno dimostrato che utilizzare i social per diverse ore al giorno riduce il pensiero riflessivo e «rende meno importanti gli obiettivi morali degli utenti».

Sempre più “iperconnessi” e “immorali”

L’ipotesi alla base di questi studi è che il web, o meglio i social network, hanno notevolmente accelerato la velocità di comunicazione e stanno radicalmente cambiando il modo in cui pensiamo, leggiamo e ricordiamo.

Alla possibilità offerta da pc, tablet e smartphone, di essere costantemente in contatto con gli altri e con ciò che ci accade intorno, infatti, si aggiunge il fatto che tweet, commenti e messaggi richiedono tempi minimi di “digestione” che ci stanno sempre più abituando non solo a una comunicazione rapida, ma anche a un pensiero analogamente breve e veloce.

La conseguenza è, secondo gli esperti, una forte riduzione dell’importanza attribuita alla moralità e un notevole incremento, all’opposto, di quella riconosciuta all’edonismo e all’immagine.

I ricercatori, in sostanza, hanno dimostrato che chi usa intensamente i social, tende a perdere di vista il “contenuto morale” degli avvenimenti e a concentrare la propria attenzione e le proprie energie sul perseguimento del piacere.
In sintesi: scambiare continuamente tweet e messaggi ci rende persone meno propense al perseguimento del bene collettivo e maggiormente orientate ad ottenere obiettivi effimeri, edonistici e legati all’immagine.


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