di Silvia Semonella
Da quando sono nati, i social hanno quasi completamente rivoluzionato il nostro modo di approcciarci al mondo e di gestire i rapporti. In questo ambito, sicuramente Twitter ha avuto un ruolo fondamentale, per l’innovazione e l’originalità del format.
La piattaforma, creata a Marzo 2006 da Jack Dorsey, Noah Glass, Biz Stone ed Evan Williams, è un servizio di notizie e microblogging, fornito dalla Twitter Inc. con sede a San Francisco.
La novità dell’epoca è stata che gli utenti, tramite la loro pagina personale, potevano cominciare ad interagire tra loro con dei tweet, cioè dei messaggi di massimo 140 caratteri (oggi 280).
Da allora, di “stati” ne sono stati sfornati in continuazione ed in numeri esorbitanti e, come accade ed è accaduto ovunque in questo mondo, non sempre includenti contenuti appropriati; da qui, negli anni, Twitter ha dato la possibilità di silenziare gli account che veicolano fake news e notizie manipolate o che utilizzano un linguaggio offensivo; si è arrivati, poi, al “confezionamento” di un algoritmo che, più che l’ordine cronologico dei tweet, premia le interazioni del singolo utente.
La novità
L’iniziativa più importante in questo senso, però, sembra essere quella annunciata poco tempo fa: la piattaforma applicherà automaticamente, infatti, una speciale etichetta a tutti i contenuti evidentemente lesivi di policy e standard della comunità.
Ciò colpirà anche account ufficiali (quelli con la classica spunta blu accanto al nome), rivolgendosi particolarmente a dichiarazioni di politici o rappresentanti delle istituzioni, oltre che account pubblici, governativi o legati a soggetti di pubblica rilevanza (purché risultino verificati e abbiano più di 100mila follower).
Saranno colpiti soprattutto gli utenti sospettati di veicolare informazioni scorrette, non verificate o di dubbia natura, che utilizzano un linguaggio offensivo o che incoraggiano forme di abusi, discriminazioni e hate speech.
I tweet, in realtà, non saranno completamente censurati ma verrà loro applicata una particolare etichetta che renderà evidente la violazione degli standard di comunità. Il passo successivo sarà affidato all’utente che potrà decidere di segnalare o meno il singolo contenuto, facendogli perdere progressivamente rilevanza fino a farlo scomparire del tutto dal feed.
Sono molti i personaggi pubblici che potrebbero cadere sotto i colpi delle nuove politiche di Twitter, a partire dal presidente Trump, non nuovo a tweet “inappropriati”: errori di digitazione e risposte al vetriolo date a giornalisti e utenti, infatti, sono ormai di uso comune tra gli account ufficiali e potrebbero addirittura sconfinare nella violazione della netiquette.
Ma non tutti i tweet provenienti da personaggi di spicco verranno cancellati, seppur dietro insistenza degli utenti. “Ci sono casi in cui è di pubblico interesse avere accesso a certi tweet, per quanto violino le nostre regole“, scrivono dalla piattaforma, facendo capire che, dietro al rifiuto di cancellare alcuni tweet controversi di politici e personaggi pubblici, ci sia la necessità di poterli attribuire agli autori in un secondo momento.
Così facendo, la piattaforma garantisce a chiunque lo voglia, un quadro completo, non deviato e una visione d’insieme dei vari contesti.