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La startegia di comunicazione di Apple

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di Silvia Semonella

Be hungry, be foolish!

(“Siate affamati, siate folli!”)

Chi di noi, almeno una volta negli ultimi anni, non ha sentito o ripetuto questa frase di Steve Jobs, il fondatore della Apple, una delle realtà che più ha rivoluzionato il mondo della comunicazione e della tecnologia.

Proprio in quelle quattro parole sono riassunti i principi basilari e le linee guida che l’azienda di Cupertino ha portato avanti sin dalla fondazione, insieme a idee innovative, creative e irriverenti. Il tutto a partire da quella mela morsicata, simbolo tanto semplice quanto immediato, che l’avrebbe resa un brand di culto, capace di cambiare la storia dell’informatica e dell’hi-tech.

Gli spot: anni ’80 e ’90

La dirompenza e l’innovazione apparvero evidenti già dal 1980, quando la Apple creò un vero e proprio capolavoro pubblicitario per il lancio del primo Macintosh, che vinse il prestigioso Clio Award. Ispirato al famoso “1984” di Orwell, raccontava di una folla apatica e inerte intenta ad ascoltare le parole pronunciate da qualcuno su una storta di maxi display, tratta in salvo da un’eroina che, superando la sicurezza, si faceva largo all’interno dello schermo, frantumandolo, portando tutti in salvo da quel sistema radicato, acritico e privo di creatività; quell’eroina, ovviamente, identificava il Macintosh, riferendosi proprio a quella innovazione che si proponeva di portare il lancio del primo Mac; un pc semplice, intuitivo, che poteva essere usato da tutti, non solo dagli esperti di informatica.

Lo spirito di innovazione, di rottura col passato e di cambiamento è ancor meglio esplicato nello spot del 1997 che vedeva protagonisti personaggi del calibro di Martin Luter King, Gandhi, Albert Einstein e Bob Dylan. È diventato emblematico grazie allo slogan “Think different“, rivolto a tutti gli anticonformisti: “Questo spot lo dedichiamo ai folli, agli anticonformisti, ai ribelli, ai piantagrane, a tutti coloro che vedono le cose in maniera diversa. Costoro non amano le regole e non hanno alcun rispetto per lo status quo. […] E mentre qualcuno potrebbe definirli folli, noi ne vediamo il genio. Perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero“.

Strategie vincenti

Negli anni, la Apple si è impegnata non solo a creare prodotti innovativi ma anche a difenderne la qualità e l’unicità attraverso un “sistema chiuso“: a partire dall’uso di un unico sistema operativo (iOS), infatti, si è passati anche all’utilizzo di cuffie e caricabatterie diversi rispetto a tutti gli altri cellulari.

Una scelta che non ha mai penalizzato l’azienda, anzi: l’ha resa sempre più famosa e, secondo gli esperti, questo elemento sarebbe proprio alla base del successo della strategia di Apple ed è servito ad aumentare sempre di più i fan del brand. In sostanza, è diventata una questione di identità sociale e di definizione della propria identità personale all’interno del gruppo di appartenenza.

Vale la pena ricordare che, fin dalla sua creazione (1977) la Apple è sempre stata guidata da principi di semplicità e minimalismo, applicati anche negli spot e in occasione delle presentazioni dei prodotti.

Questa politica aziendale, d’altro canto, si evince anche nella gestione dei social: basti pensare che solo nel 2017 la Apple ha aperto un account Instagram, mentre non esiste nessun post pubblicato né su Twitter né tantomeno su Facebook. Questi account, infatti, vengono utilizzati solo per annunci sponsorizzati; piuttosto, molto forte è la presenza sui profili Apple Support e Apple Music, sottolineando il forte legame con la musica.

Certo, una strategia fuori dal comune; ma per Apple sembra funzionare eccome.

 


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