Aldi Suisse, Yokohama e la Juventus: queste sono solo alcune delle grandi aziende che negli ultimi mesi hanno deciso di cambiare il proprio look partendo da un rinnovamento del logo, il simbolo stesso della società. Un aspetto fondamentale che spesso crea critiche e polemiche, quando affrontato in maniera sbagliata…
Uno dei grandi esperti del branding, l’americano David Brier, sostiene che oltre al nome dell’azienda “uno dei primi aspetti a cui il pubblico presta attenzione è il logo che la rappresenta”. Basterebbe questa affermazione a capire, dunque, quanto sia importante il primo messaggio, visuale e d’impatto, che le imprese offrono al pubblico.
L’importanza del logo
Negli ultimi tempi anche le grandi compagnie sembrano aver intuito la lezione, e difatti sono sempre più attente a questo ambito della comunicazione; in realtà, a ben vedere, non è così frequente cambiare o stravolgere il proprio logo o creare un nuovo look, perché si rischia di “shoccare” la platea di utenti, ma qualche esempio recente ci racconta quale possa essere la strada giusta per farlo.
Il cambiamento di Aldi
Partiamo dalla Svizzera, dove proprio nelle ultime settimane il gruppo di grande distribuzione organizzata Aldi Suisse ha annunciato l’intenzione di rifarsi il look, che sarà presentato da giugno 2017. Nello specifico, sarà alleggerito l’attuale logo con i colori rosso, blu, azzurro, giallo e arancione, che sarà sottoposto a un processo di “rinfrescamento” e ringiovanimento, utile ad accompagnare l’immagine innovativa di sé che l’azienda vuole trasmettere ai suoi clienti.
Il restyling necessario
La decisione di Aldi Suisse serve dunque ad adattare il messaggio grafico alla filosofia del brand, e segue dunque uno dei parametri principali della comunicazione aziendale; a proposito di questo argomento, infatti, l’approfondimento della web agency Gsite spiega che il restyling del logo aziendale diventa necessario quando l’immagine abbia più di dieci anni, non si adatti al nuovo stile della società o, appunto, quando non sia più in linea perfetta con il messaggio che si intende comunicare.
Anche la Juve si rifà il look
Passando alle latitudini italiane, nelle ultime settimane l’attenzione di tanti osservatori si è concentrata sul nuovo logo della Juventus: la società più titolata d’Italia (e quella con più tifosi) ha infatti trasformato completamente il proprio simbolo, scegliendo un’immagine stilizzata che inizialmente ha destato più di qualche perplessità (oltre che centinaia di meme e ironie sui social network).
Un simbolo minimal
Per chi non l’avesse ancora visto, la nuova identity della società degli Agnelli prevede una J stilizzata affiancata da un “angolo” di scudetto, che insieme formano le caratteristiche strisce bianconere della maglietta degli attuali Campioni d’Italia, e richiama uno dei primi simboli comparsi sulle divise della squadra torinese. L’ideatore del logo, Manfredi Ricca, Chief Strategy Officer di Interbrand, ha spiegato in una intervista alla Gazzetta dello Sport che l’immagine sintetizza tre cose: “Le strisce bianconere, essenza del club; lo scudetto, inteso come ambizione di vittoria; e la J, riconoscibile e cara all’Avvocato Agnelli“, che dichiarava di emozionarsi ogni volta che vedeva una parola che iniziava con quella lettera.
Sguardo al futuro
In realtà i tifosi non sono stati troppo felici di questa scelta, ma secondo Manfredi Ricca le critiche erano in conto e si trasformeranno presto in consensi: “Rispettiamo i tifosi, ma nel lungo periodo cambieranno idea. Dal punto di vista estetico, può piacere o no, ma tutti noteranno il grande coraggio“, ha detto l’esperto, sottolineando soprattutto che la pulizia del logo sarà particolarmente apprezzata in Asia, mercato su cui la Juve punta decisamente.
I 100 anni di Yokohama
E proprio in Oriente si chiude la nostra panoramica veloce, perché a ottobre 2017 l’azienda giapponese di pneumatici Yokohama Rubber festeggerà il secolo di attività. Per prepararsi al meglio all’occasione speciale, la società ha già preparato un logo speciale per accompagnare la strategia commerciale, che vede la presenza di cinque linee rosse che identificano il marchio Yokohama affiancati da zero interconnessi nel numero 100, simbolo sia del legame col passato che dello sguardo rivolto al futuro.