Ultime dal mondo della pubblicità: sparisce la figura del Marketing Manager! Ma niente paura, verrà sostituita da quella del Brand Manager.
A prendere questa decisione che si prevede rivoluzionaria, è stata la grande casa madre che arricchisce la gran parte della nostra spesa, la multibrand statunitense Procter&Gamble.
Questo luglio 2014 la P&G ha abbandonato la parola marketing director per dare spazio ad una nuova figura, quella del brand director, che si occuperà di “strategie, piani e risultati per i brand” in questo modo si potrà: “unificare le risorse per concentrarsi sulla realizzazione di migliori risultati, chiarire ruoli e responsabilità per prendere decisioni più rapide, e semplificare la struttura per guadagnare tempo per la creatività e un’esecuzione migliore” (come hanno dichiarato in un comunicato stampa).
Il Brand Management si occuperà di:
- brand management, una volta noto come marketing;
- consumer and marketing knowledge, ovvero ricerche di mercato;
- communications, relazioni pubbliche ed esterne;
- design, o visual brand identity.
Nel 1965 Philip Kotler diede una definizione dell’allora “nuovo marketing”, e successivamente ampliatasi, in cui questo viene visto come la ricerca delle aree di desideri rimasti insoddisfatti di consumatori attuali o potenziali e l’insieme di attività con cui un’organizzazione soddisfa le esigenze di persone o altre organizzazioni, mediante prodotti o servizi, oppure sostenendo idee e valori.
Ad oggi la P&G ha deciso di adottare una strategia più orientata al singolo brand, essendo cambiati i tempi ed evoluti i modi di fruizione dei prodotti e servizi soprattutto grazie ad internet, ai nuovi social network e alle nuove tecnologie. Anche i consumatori sono cambiati, non sono più delle “prede da accalappiare” con specchietti per allodole, sono più smaliziati e pronti ai cambiamenti, anzi quasi li pretendono e sono emancipati. Oggi non è più sufficiente gestire ma si deve creare. Creare… ma cosa? Valori, contenuti e relazioni! Oggi i pubblicitari non devono limitarsi a far vendere il prodotto, ma lo devono rendere appetibile e sono perciò diventati devi veri e propri registi cinematografici, narratori di storie fantastiche e accattivanti.
I nuovi consumer non sono persone sprovviste e limitate al salumiere sotto casa. I nuovi consumer navigano su internet, guardano youtube, sono attenti al packaging, al design e all’ecosostenibilità.
Il mondo sta cambiando, non credete che debba cambiare anche la pubblicità?
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