È stato il primo grande amore di ognuno di noi sin da neonati.
Appena ce lo toglievano o lo perdevamo nella culla, iniziavamo a piangere e a strillare per la gioia dei nostri genitori, zii, nonni, parenti, fratelli, cugini e vicini di casa.
Di cosa stiamo parlando? Del ciuccio, detto anche ciucciotto o succhietto.
Notizie sul suo utilizzo risalgono già alla fine del 1400. Silicone o lattice sono i materiali con cui viene realizzato ma, sorpresa: da oggi esiste anche un ciuccio gioiello realizzato in argento, oro e pietre preziose.
Un ciuccio prezioso
Stiamo parlando di un prodotto di gioielleria di classe e di qualità creato da maestri orafi, da donare nelle occasioni più disparate: come regalo di maternità, come regalo per neomamme, come regalo di fidanzamento per la propria ragazza o futura sposa, come regalo di battesimo, come regalo di cresima, come regalo di laurea per una persona cara o più in generale come regalo di compleanno per una persona speciale.
Regalare un gioiello, infatti, è sempre un gesto elegante, senza tempo e dal significato particolare. Insomma, un vero e proprio classico sempre di moda!
Le origini del ciucciotto
Come si è detto, notizie sul ciucciotto risalgono già alla fine del XV secolo. Il primo brevetto di una tettarella di gomma simile agli attuali succhiotti, invece, fu registrato circa 400 anni dopo nel 1845.
Prima della sua comparsa, ad inizio ‘800 si usava racchiudere alimenti dolci o di altro tipo (pane, pesce, carne) in un piccolo sacchetto che veniva poi dato ai bambini.
Spesso però, questi “ciucci” venivano realizzati con stracci sporchi che facevano insorgere infezioni orali. Talvolta, inoltre, venivano anche imbevuti con vino o preparati di oppio, per ottenere un effetto sedativo che però (ovviamente) finiva spesso per intossicare i piccini.
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