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Ricorso d’appello contro la campagna informativa sui rischi dovuti ai cellulari

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di Alessia Giannino

Lo scorso anno, e precisamente il 16 dicembre, si è tenuta la sentenza del Tar Lazio con la quale i ministeri dell’Ambiente, della Salute, dell’Istruzione e della Ricerca avrebbero dovuto realizzare una campagna informativa sul tema della sicurezza e sul pericolo dei cellulari.

In realtà, secondo la scienza non è stato dimostrato nessun collegamento tra l’esposizione alle radiofrequenze dei cellulari e l’insorgenza di tumori: tuttavia, questo rapporto di causa-effetto non può essere escluso del tutto. La International Agency for Research of Cancer e l’Organizzazione mondiale della Sanità, infatti, hanno inserito nella classifica dei fattori potenzialmente cancerogeni anche le radiofrequenze dei cellulari. Il tema sembrerebbe ancora aperto, in quanto difficile studiare le eventuali conseguenze che causerebbero tumori.

Ad oggi, il governo italiano dichiara che i cellulari non causano effetti negativi sulla salute umana. Ciò in seguito al ricorso d’appello presentato al Consiglio di Stato contro la sentenza che aveva imposto la campagna informativa sui rischi per la salute ed il corretto utilizzo dei telefoni mobili. A darne la notizia è il Codacons, che qualche settimana fa ha pubblicato alcune parti della memoria depositata al Consiglio di Stato dall’Avvocatura di Stato, per conto dei Ministeri della Salute, dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico e della Pubblica Istruzione:

Le doglianze avverse, accolte dal Tar, in realtà sono infondate, non essendovi l’evidenza scientifica ex adverso dedotta con riferimento alla correlazione tra danno alla salute e uso di cellulari […] Relativamente alla sussistenza di un obbligo legislativo di provvedere, sub specie di adozione di una campagna informativa sui rischi derivanti dall’utilizzo dei telefoni mobili, con conseguente ammissibilità dell’azione avverso il silenzio, si ribadisce che non sussiste alcuna previsione legislativa attributiva di un potere amministrativo. La campagna informativa invocata dalla controparte non può qualificarsi come atto amministrativo generale, difettando dei relativi elementi costitutivi; diversamente da quanto ritenuto dal Tar”.

Il presidente del Codacons Carlo Rienzi non è affatto d’accordo con quanto accaduto e afferma: “Farebbero bene i Ministri, a partire da Sergio Costa, a dimettersi con effetto immediato, dopo le gravi dichiarazioni contenute nel ricorso d’appello. Ogni giorno gli italiani si ammalano a causa delle onde elettromagnetiche e l’International Agency for Research on Cancer (Iarc) dell’Oms ha già classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza quali possibili cancerogeni per l’uomo, segnalando un aumento del rischio di tumore al cervello per gli utenti che usano in modo eccessivo i telefonini. Negare quindi il nesso tra cellulari ed effetti sanitari equivale a negare il diritto alla salute dei cittadini”.

Inoltre, in seguito alla decisione di ricorrere in appello contro la sentenza del Tar, il Codacons ha presentato un esposto in Procura contro i ministri Giulia Grillo, Luigi Di Maio, Sergio Costa e Marco Bussetti per la possibile inottemperanza all’ordine del giudice e omissione di atti d’ufficio.

 


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