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Come trasformare il tuo vecchio smartphone in assistente Google

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Gli appassionati del settore sanno bene quanto sia difficile rinunciare all’opportunità di collezionare un nuovo smartphone, magari top gamma, in grado di sorprendere con funzionalità tutte nuove, caratteristiche tecniche avanzate e potenziate e un design super accattivante.

Motivo per il quale, in questo minuscolo, eppure ricchissimo e frequentatissimo, ambito tech, è difficile mettere in pratica le più basilari regole dell’economia circolare: non solo rivendere, ma anche riciclare un vecchio smartphone diventa difficile quando “la regola”, per i più, è avere a disposizione sempre il miglior dispositivo in circolazione.

Ma c’è qualcosa che, forse, Google può fare a questo proposito.

“Ricicla” la destinazione d’uso del tuo vecchio smartphone

Viviamo in un’epoca di continua evoluzione, grazie ai progressi (e alle idee) della tecnologia: ultimissima novità, ad esempio, sono gli altoparlanti intelligenti messi a disposizione da Amazon (Alexa), Big G (Google Home) e Apple (HomePod), capaci portare in casa gli stessi vantaggi delle intelligenze artificiali implementate negli smartphone… ma anche molto di più.

Un risultato molto simile, però, si può ottenere riciclando un vecchio gadget proprio con questo obiettivo: un Android non troppo datato, infatti, è in grado di diventare un vero e proprio assistente personale senza obbligare l’aggiunta di ulteriori dispositivi in casa. Vediamo in che modo.

Istruzioni tecniche

Appurato che lo smartphone sia ancora perfettamente funzionante (perlomeno nelle componenti essenziali allo scopo, cioè connettività, altoparlanti, microfono e schermo) e che supporti almeno la versione Lollipop del sistema operativo (la 5.0) si potrà cominciare con la configurazione (a meno che non fosse già presente dai precedenti utilizzi) e l’installazione delle varie app.

Proprio come con tutti gli altri assistenti home, infatti, dovrà essere possibile ascoltare musica, interagire a distanza, guardare film, impostare sveglie e promemoria etc., motivi per i quali bisogna navigare all’interno di Google Play per scaricare Youtube, Spotify ed altri servizi affini, Google Maps, Photo e Calendar per avere sempre a portata di mano le info più utili al quotidiano, e programmi d’intrattenimento, come Netflix, RaiPlay ed altri.

Occhio a due tasselli essenziali per aver la migliore esperienza ottenibile:

  • smartphone sempre collegato alla corrente (il rischio, altrimenti, è che, una volta scarico, non risponda più ai nostri “richiami”);
  • eliminare l’opzione standby per evitare che il dispositivo vada in modalità freeze e non riesca più a “sentire” la nostra voce.

Infine, per i più  esigenti o per chi deve avere a che fare con grandi ambienti, si può anche pensare di abbinare un altoparlante esterno, per potenziare e ottimizzare la resa di questo piccolo impianto!

 


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