Al contrario di quel che si crede, la Quarta Rivoluzione Industriale non si fonda sull’obiettivo di automatizzare tutto: questo step descrive, in realtà, la fase precedente, quando i computer sono entrati in scena e hanno permesso il passaggio dalla meccanica al digitale.
Quello che sta accadendo nel nostro tempo riguarda, invece, qualcosa di diverso: aumentare in maniera esponenziale l’integrazione di sistemi cyber-fisici nei processi industriali (e non solo), cioè dare vita a sistemi informatici in grado di interagire con i sistemi fisici – anche attraverso le intelligenze artificiali e le app -, coinvolgendo più settori possibili.
Un cammino che si è reso ancora più facile da intraprendere con l’avvento degli smartphone, dei tablet e di tutte quelle strutture di controllo che hanno favorito un’evoluzione del genere.
Ovviamente, ogni ambito della nostra vita – sociale, produttiva, lavorativa – ne sta venendo influenzato: oltre ad essere diventati “smart” i cellulari, gli orologi (smartwatch), gli ambienti domestici e persino il lavoro (smart working), abbiamo cominciato a ritrovarci in uffici sempre più “agili”, per dirla all’italiana.
Automazione, sostenibilità e versatilità: l’ufficio a portata di click
Come abbiamo anticipato, si parla di qualcosa di molto più profondo rispetto alla semplice automazione: nella sede della Deloitte (la prima azienda al mondo di servizi di consulenza e revisione) di Amsterdam, ad esempio, il garage sa riconoscere le auto dei dipendenti e, per entrare, non è necessario passare per card o custodi; i cancelli si aprono da soli!
Certo, ogni Paese viaggia con velocità diverse, rispetto al progresso, ma è un mondo nel quale ci stiamo automaticamente abituando a vivere senza nemmeno rendercene conto.
In altre realtà d’ufficio, ad esempio, le scrivanie sono diventate schermi touch screen, gli edifici aziendali hanno incanalato la strada della sostenibilità puntando alla bioedilizia e i pannelli solari, insieme ai sistemi di raccolta di acqua piovana, dominano interi progetti.
Negli uffici smart anche l’illuminazione è diventata “intelligente”: le lampadine a LED sono in grado, attraverso dei sensori, di percepire la presenza o l’assenza delle persone nelle varie stanze, regolandosi di conseguenza e garantendo, quindi, un importante risparmio energetico (che fa comodo sia in bolletta che al pianeta – meno sprechi vuol dire meno emissioni!).
Ma c’è ancora molto di più.
Perché gli spazi aziendali stanno diventando sempre più inclusivi e variegati, con angoli mensa e per la pausa caffè ma anche palestre e servizi igienici dotati di sistemi elettronici di pulizia: insomma, anche svariati elettrodomestici stanno cominciando a fare sempre più parte dei grandi uffici del presente e si accingono ad invadere quelli del futuro; addirittura, alcuni stanno “imparando” a memorizzare i gusti e le abitudini dei dipendenti. Il tutto, ovviamente, garantendo assoluto rispetto della privacy: se Sara preferisse il caffè macchiato o Gianluigi passasse qualche minuto in meno alla scrivania, insomma, il boss non verrebbe mai a saperlo.
Si tratta di sistemi integrati che consentiranno una vita più confortevole e altamente personalizzata anche nel luogo in cui si lavora che, per molti, è quello dove si passa il maggior numero di ore della giornata o della settimana!
La macchina sostituirà l’uomo?
Il timore di molti è che l’automazione intelligente possa creare danni “occupazionali” all’uomo.
In verità, non si tratta altro che di uno shift di competenze: se le macchine saranno in grado di svolgere autonomamente compiti che prima necessitavano della supervisione umana, saranno sempre e comunque gli umani a progettare, programmare, riparare, settare e aggiustare le macchine!
D’altro canto, chi potrà mai intervenire su una macchinetta del caffè o su un sistema elettronico che abbia smesso di funzionare, se non un centro assistenza e riparazione elettrodomestici?
Bisogna essere “smart”… anche di testa!