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Fare marketing su Twitch

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di Silvia Semonella

Prima di parlare di marketing su Twitch, definiamo di cosa si tratti per tutti quei neofiti che potrebbero non conoscere questa piattaforma.

Ebbene, è una community (proprietà di Amazon) in cui milioni di persone si incontrano per guardare video in streaming, condividendo esperienze di videogiochi, cultura pop e pareri sul mondo videoludico. Con una chat room incorporata in ogni stream, l’utente non si limita solamente a seguire dirette, ma fa parte dello spettacolo. È, quindi, una vera e propria esperienza sociale interattiva: considerarla alla stregua di Youtube sarebbe davvero limitante.

Nato come Justin.tv, un sito web creato da Justin Kan con l’idea di testare lo streaming live per i videogiochi invece di optare per video ospitati da piattaforme come YouTube, nel 2007 ha raccolto oltre 7 milioni di dollari da investitori privati e business angel. Il portale si concentra anche su trasmissioni di competizioni eSport, contenuti creativi, flussi di “vita reale” e, più recentemente, anche di trasmissioni musicali.

Twitch, quindi, è caratterizzato da una community immensa e particolarmente attiva che ha permesso alla piattaforma di crescere, svilupparsi ed evolversi aggiungendo sempre nuovi elementi suggeriti e voluti dagli stessi follower.

È proprio questo enorme bacino di utenti ad essere sfruttato ampiamente dalle aziende per strategie di marketing e advertising che permettono di raggiungere al meglio i fan del live streaming. Twitch è, a tutti gli effetti, un luogo di conversazioni che i brand non possono ignorare, poichè spesso si parla anche di loro.

Perché fare marketing su Twitch

In questa community gigantesca troviamo utenti che non solo intrattengono, ma che sono anche grandi condivisori di contenuti: secondo un sondaggio di Twitch,  i giocatori sono più social, family-oriented, istruiti, ottimisti, di successo e socialmente consapevoli rispetto ai non-giocatori e il 71% degli utenti è formato da millennial perlopiù maschi con un’età media di 21 anni.

Come viene sfruttata dalle aziende, quindi, la piattaforma? Innanzitutto, accaparrandosi gli spazi pubblicitari degli influencer più famosi e con più seguito.

È il caso di Dr. DisRespect che, con 2,5 milioni di follower e i titoli di Streamer of the Year e Trending Gamer of the Year 2017, è una delle star del mondo di Twitch. Proprio il suo grande seguito gli ha permesso di avviare collaborazioni con marchi come G-FUEL, Turtle Beach e anche Gillette, chiaro esempio di non endemic partnership, cioè di una sponsorship avviata con aziende non direttamente collegate all’eSport, al live streaming o all’universo videoludico in generale.

A questo proposito, tra le varie aziende che sono entrate nel mondo di Twitch, troviamo anche Budweiser e Uber Eats, che ha deciso di supportare Ninja, streamer famosissimo, che conta ben 8 milioni di follower.

Chiaramente, la scelta degli streamer da parte delle aziende non si riduce a una mera questione di numeri: bisogna sicuramente considerare anche il tipo di pubblico a cui si rivolge l’influencer, per poter orientare le offerte e le sponsorizzazioni, nonchè gli omaggi e i concorsi offerti ai fan.

Come riescono gli influencer di Twitch a coinvolgere il pubblico e allo stesso tempo sponsorizzare i prodotti?

Si sa, le dirette possono durare molto, anche ore, quindi gli streamer cercano di creare momenti di svago e siparietti divertenti, challenge, contest o rewards moment: è proprio in questi ritagli che le aziende associano il loro marchio. Le ricompense possono essere le più disparate: prodotti ufficiali dello streamer – come t-shirt, felpe e sottobicchieri personalizzati -, cibo, che può essere consumato durante le lunghe sessioni di gioco, contenuti esclusivi come i Vlog, manuali o video personalizzati, oppure sconti e coupon.

A tutto ciò si aggiunge il fatto che i migliori streamer hanno accordi con i brand per apporre il logo sul loro abbigliamento o sul loro stream, mentre altri hanno contratti con i produttori di hardware e software, di cui poi vengono trasmesse alcune recensioni.

Come supporto alle aziende e agli streamer sono nate diverse piattaforme che facilitano i contatti tra gli influencer e gli sponsor. La più famosa tra queste è sicuramente Wehype, su cui troviamo società come Warner Music, Hertz, Coca-Cola etc…

Nonostante quello di Twitch possa essere considerato un mondo nascosto e limitato solo agli appassionati, insomma, è sorprendente pensare come dal guardare persone giocare ai videogiochi sia nata un nuovo modo di fare marketing e una innovativa forma di intrattenimento e di coinvolgimento sociale.

 

 

 

 


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