“Siate affamati. Siate folli” è il messaggio forte che Steve Jobs, cofondatore di Apple, ha lasciato ai posteri prima di lasciare questo mondo. La sua fame di innovazione unita alla sua follia del genio megalomane hanno dato vita a tutto ciò che oggi è l’universo Apple. Steve Jobs è riuscito nel suo intento: convincere milioni di persone che la mela di Apple valeva la pena morderla perché unica per design, performance e affidabilità. Il risultato? Apple è la mela più famosa del mondo.
Le origini del logo
Apple nasce nel 1976, da allora ha avuto 3 loghi principali. Il primo fu disegnato da Ronald Wayne, che ricevette in cambio il 10% delle azioni della società (per un valore di 800 dollari). Wayne però rivendette la sua quota incassando 1200 dollari. Oggi quel 10% vale 35.000 milioni di dollari. Quel logo non era la mela che conosciamo oggi ma un’etichetta inadatta ad una società di computer, nella quale presenziava Isaac Newton seduto sotto un albero e circondato dalla scritta: Apple computer & co. – Newton: una mente che solca i difficili mari del pensiero. Il logo però era troppo dispersivo, per questo Jobs decise di affidarsi ad un creativo di primo piano, un certo Rob Janoff, al quale si devono i loghi di Voslkswagen, IBM e Fedex. Sarà stato il caso o il genio che era in lui ma a Janoff venne l’idea della mela. Come? Recandosi al supermercato e comprando una mela per ogni varietà che riusciva a trovare. Nel giro di poche settimane Janoff si presentò nello studio del boss della Apple con il secondo logo della casa di Cupertino: una mela stilizzata monocolore e morsa da un lato. Jobs capì subito le potenzialità del nuovo logo ma chiese al designer di dare colore al logo per renderlo più umano. Da qui deriva il logo di Apple dai colori dell’arcobaleno, noto a tutti gli smanettoni dei primi anni ’90.
Come cambia la mela
Dopo un periodo di assenza, Steve Jobs tornò ai vertici di Apple nella metà degli anni ‘90 e decise che era necessario un lifting del logo. I colori dell’arcobaleno erano diventati obsoleti ma la mela restava un cult nella mente dei consumatori. A quel punto Jobs pensò bene di rispolverare il monocromatico, proposto da Janoff anni prima, e nel 1998 venne alla luce il terzo logo. I nuovi colori divennero: il bianco, il nero e il grigio. Queste tonalità erano sinonimo di eleganza e professionalità ma allo stesso tempo garantivano un abbinamento perfetto con qualsiasi design.
Il monocromatico è stata la scelta vincente anche per la comunicazione istituzionale di Apple, infatti, due oggetti cult degli ultimi 10 anni, sono l’Ipod bianco e l’Iphone nero, entrambi con la vistosa mela sulla scocca. Negli ultimi 10 anni sono comparse anche delle varianti del logo: azzurra (“Aqua”), utilizzata tra il 2001 e il 2003, uscita in occasione della presentazione di Mac OS X e grigia (“Glass”), nel 2003 e utilizzata tutt’oggi.
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