Il primo blog con il pollice in su

Employer Branding: come attirare talenti in azienda

banner

La nascita del termine Employer Branding non è recente. Esso risale infatti agli anni ’90, quando l’espressione era utilizzata come un modo diverso per esprimere il concetto di Customer Branding, il quale indica l’insieme dei valori di un’azienda da trasmettere ai consumatori. Tuttavia, il significato di Employer Branding è leggermente differente e ha a che fare con la capacità di un’attività di riuscire ad attrarre dei dipendenti talentuosi e ad aumentarne la loro fidelizzazione, nota in inglese con il termine Employee Retention. Per capire meglio il concetto, in seguito cercheremo di fornire ulteriori informazioni.

Employer Branding: cos’è

Negli ultimi anni il concetto di Employer Branding si sta diffondendo sempre più, nonostante la sua nascita, come già accennato, risalga agli anni novanta. Nasce come variante del Customer Branding, ma non deve essere confuso con esso. Quest’ultimo concetto infatti indica l’insieme delle attività messe in atto da un’azienda per accrescere e massimizzare la relazione tra clienti e brand, basata principalmente su una trasmissione efficace dei propri valori.

L’Employer Branding non deve essere confuso nemmeno con un’altra espressione che all’apparenza può sembrare simile, ovvero l’internal branding, termine con il quale si fa riferimento a tutte quelle attività riguardanti il personale già impiegato in azienda.

Ma allora cosa si intende nello specifico con Employer Branding? Significa essenzialmente l’insieme delle qualità che caratterizzano l’azienda e che ne giustificano l’alta attrattività da parte di coloro che sono alla ricerca di un impiego. In effetti, si tratta a tutti gli effetti di una vera e propria strategia di marketing, tramite la quale si mettono in risalto gli attributi che distinguono l’impresa dai competitor al fine di attirare un personale qualificato. Ovviamente, l’intero processo, se fatto in modo efficace, ha ricadute positive anche per quanto riguarda la clientela.

In definitiva, lo scopo di una strategia basata sull’Employer Branding è quello di presentarsi al mercato del lavoro come un ambiente di lavoro sereno e stimolante per portare con sé i talenti migliori.

Perché è importante l’Employer Branding

Per capire quanto sia importante l’Employer Branding per un’azienda basta citare un dato di LinkedIn, il social del lavoro su cui il 75% dei candidati, prima di mandare una presentazione, verifica la reputazione dell’azienda. Inoltre, circa il 70% tende a non accettare un’offerta di lavora di un datore con una reputazione negativa.

Si tratta quindi di una strategia di cui non è possibile fare a meno, soprattutto in un periodo di forte instabilità economica, dove le aziende per essere competitive devono essere capaci di adattarsi ai repentini cambiamenti del mercato.

Tra i vantaggi dell’adozione di questa strategia rientra anche quello di conoscere meglio i valori e gli obiettivi della propria attività. Come vedremo, infatti, tra i metodi per assicurarsi i talenti c’è quello di definire con attenzione la propria scala valoriale e i propri scopi. Così facendo, sarà possibile essere maggiormente consapevoli del proprio potenziale.

Ma il beneficio più importante riguarda le vendite finali. Come dimostrato da diversi studi, la strategia consente di aumentare anche la fidelizzazione dei clienti e quindi le entrate. Un ulteriore vantaggio economico riguarda invece la riduzione del tasso di riduzione dei dipendenti, che secondo le ricerche del Boston Consulting Group è pari al 28% a seguito dell’applicazione della strategia.

Come attrarre talenti nella propria azienda?

Dunque, come abbiamo visto, l’obiettivo di una strategia di Employer Branding è quello di creare un ambiente stimolante e permettere ai dipendenti di divulgare i valori aziendali. Ma quali sono nel concreto le strategie più efficaci per raggiungere tali scopi? 

Secondo gli esperti, il primo passo da fare è definire nei minimi dettagli la mission e i values della propria attività. Abbiamo già visto come trasmettere in modo chiaro i valori e gli obiettivi sia fondamentale per questa strategia. Tuttavia, non basta. Bisogna infatti associare a questa tecnica anche altri fattori, come ad esempio un buon utilizzo dei social.

Negli ultimi anni i social media hanno assunto un ruolo essenziale per la comunicazione aziendale. Curare con precisione i profili (soprattutto quello di LinkedIn) rappresenta un buon biglietto da visita, attraverso il quale il lavoratore potrà ricevere il primo feedback positivo.

Allo stesso tempo, bisogna curare anche la pagina del proprio sito web. In particolare, bisogna assicurarsi che la sezione “Lavora con noi” sia redatta in modo giusto è aggiornata costantemente.

L’intera strategia però deve basarsi sulla capacità di mettere al centro il proprio dipendente, valorizzandone le competenze giorno dopo giorno.


Lascia un commento

Caricando...